Viaggiare dopo il Coronavirus: capire i nuovi turisti

E’ fondamentale capirlo per predisporre i migliori pacchetti turistici da iniziare a vendere, eventualmente, anche già per l’estate 2020

Cosa vorranno i turisti di domani, quelli che dovranno viaggiare dopo il Coronavirus?

Di certo agenzie viaggi, tour operator e consulenti dovranno reinventare il modo di vendere viaggi. Quando si tornerà a viaggiare non sarà semplicemente ritornare allo scorso mese di gennaio…

Cambieranno moltissime cose e più di tutti saranno cambiati i turisti, provati dal lockdown, dalle restrizioni della libertà e dalla lunga pandemia.

E se sono cambiati i turisti dovranno cambiare i viaggi, le modalità di viaggiare, le vacanze ed i pacchetti turistici.

Dovrà cambiare il modo di fare marketing turistico, di comunicare il proprio brand di impresa turistica e vendere online potrebbe diventare più difficile… oppure no.

Parole d’ordine per tutti gli agenti di viaggio: cambiare, innovare, stravolgere, strutturarsi, rafforzarsi e digitalizzarsi.

Allora, dove vorranno andare i turisti post Covid 19?
Cosa vorranno di più (e di meno) rispetto a prima?
Quali saranno le loro priorità?
E di conseguenza come riorganizzare il mondo dell’offerta dei viaggi?

Agenzie viaggi e tour operator devono intuirlo il prima possibile per offrire le esperienze turistiche che andranno a ruba.

Soprattutto se si vuole tornare a vendere viaggi per le prossime vacanze estive 2020, le prime vacanze dopo il Coronavirus.

Abbiamo tastato il polso di diversi operatori e messo giù una serie di punti fermi. Su questi abbiamo basato alcune speculazioni, ragionamenti o voli pindarici per arrivare a stilare ipotetiche strategie di web marketing con il fine di capire quali esperienze turistiche si potranno vendere questa estate e quali saranno assolutamente un flop.

Come cambiare la propria offerta di viaggio? Su quali soluzioni puntare nel breve-medio periodo? 

VIAGGIARE DOPO IL CORONAVIRUS: COSA SAPPIAMO E COSA POSSIAMO PREVEDERE PER L’ESTATE 2020

No estero

A fine aprile non ci sono ancora certezze sull’inizio della fase 3 del Coronavirus Italia, quella che permetterebbe una qualche forma di turismo. Possiamo, però, dare per scontato che andare all’estero sarà difficile, sconsigliato, per alcuni casi impossibile (magari non ci faranno entrare…).

⇒ Dunque vietato puntare a vendere viaggi all’estero per queste vacanze estive.

No aerei

Altra locuzione che abbiamo imparato a conoscere è “distanziamento sociale”. Questa precauzione continuerà ancora per molti mesi, forse, ben oltre l’autunno. In ogni caso le persone sono “scottate” e non gradiscono ora il contatto ravvicinato.

⇒  Allora, meglio non vendere viaggi in aereo anche perchè non si può prevedere ora alcuna operatività certa di compagnie e aeroporti.

E’ da considerare anche che  viaggiare in aereo -seppure a metà del carico come sembra ipotizzarsi al momento- significherà “respirare tutti la stessa aria” a meno che non si obblighino i passeggeri ad indossare le mascherine per tutto il viaggio.

No pullman-treni

Per la stessa ragione per questa estate sarà meglio non puntare sulla vendita di viaggi  che implicano spostamenti in bus, pullman o treni. La paura del contagio anche per contatto di superfici è ancora alta.

No viaggi di gruppo

Mazzata senza eguali per chi si era specializzato in viaggi di gruppo. Inopportuno vendere pacchetti del genere.
⇒  Si può solo sperare che nel 2021 si potrà.

Villaggi turistici?

Qui c’è una bella incognita. Le strutture si dovranno attrezzare per garantire tutte le prescrizioni obbligatorie per gli hotel (sanificazione, salubrità, distanziamento sociale). Ma garantire le distanze in un posto nato per stare insieme, fare amicizia, divertirsi insieme appare un crudele controsenso.

Quanti per le vacanze di agosto sceglierebbero comunque un villaggio turistico?
Di che target parliamo?
Famiglie con bambini?
Coniugi verso la terza età?
Adolescenti scapestrati con gli amici?

Spiagge

Altra grande incognita. Si potrà andare al mare?
Qui azzardo una scommessa: sì. 

(Nessun divieto riuscirà a tenere lontani dal mare un popolo di mare come gli Italiani).

 Ma saranno vietati gli assembramenti. In che modo?
Che estate surreale sarà negli stabilimenti balneari?
E nelle spiagge libere chi vigilerà sul distanziamento sociale?
⇒ Chi sceglierà di andare al mare che tipo di mare e di spiaggia preferirà?

Luoghi affollati regolamentati

E’ difficile immaginare oggi quali precauzioni si potranno prendere per evitare folla e assembramenti nelle piazze e strade, di notte e di giorno.
Avete presente le località turistiche ad agosto?
Come e chi mi garantirà che gli altri staranno a 2 metri da me?
Questo e molto altro si domanderanno i turisti prima di decidere di partire…

Mascherine

Sarà la nostra prima vacanza con le mascherine e guanti.
Una vera mazzata per tutti, un problema ed una abitudine difficile da metabolizzare, specie a 40 gradi e sotto il sole (l’abbronzatura?)

Obblighi e prescrizioni per prevenire contagio

Di sicuro dovremo mettere in conto che da qui a luglio-agosto altre prescrizioni “fastidiose” metteranno i bastoni tra le ruote a chi vorrà viaggiare.
Chi allora partirà comunque, nonostante tutto, e quanti, invece, si arrenderanno e salteranno direttamente al prossimo anno?

Responsabilità enorme

Ma la cosa più importante per le imprese turistiche è racchiusa in due parole: “responsabilità” e “rischio”.
Chi vende viaggi, chi ospiterà o avrà a che fare con i turisti avrà una grossissima responsabilità.
⇒ Dovrà garantire per legge molte cose, dovrà rispettare anche prescrizioni “facoltative” e soprattutto dovrà scongiurare eventi nefasti (il contagio prima di tutto).
E qui arriviamo al rischio.
Immaginate quella agenzia di viaggi che manda una famigliola al mare e qui, purtroppo, contrae il virus. Vacanza rovinata (14-20 giorni dopo) e grosso problema per l’impresa turistica non solo dal punto di vista dell’immagine.
⇒ Dunque chi vende viaggi oggi ha una grossa responsabilità e rischia pure moltissimo.

Bonus vacanze?

Al momento in cui scriviamo esiste una ipotesi di bozza di decreto per dare 325 euro a famiglia come “bonus vacanze”. L’iniziativa potrebbe dare una spinta enorme al settore e spingere qualche famiglia in più a partire. In caso di approvazione è facilmente ipotizzabile che la spesa a famiglia si aggirerà più o meno intorno a quella cifra. 
⇒ In pratica meglio prepararsi con offerte davvero smart (2/3 giorni) da destinare esclusivamente ai nuovi clienti che arriveranno grazie al bonus. Possiamo ragionevolmente presumere che a queste famiglie sarà difficile vendere pacchetti più onerosi.

LO SCENARIO INFAUSTO

Il 3 maggio è terminato il lockdown e come prevedibile li  misure di sicurezza e precauzionali non sembra che stiano funzionando. Le persone hanno voglia di essere liberi e di tornare alla vita normale.
 E’, però, già prevista una seconda ondata di Coronavirus verso ottobre (preparatevi perchè arriverà…)

Ma se, invece, dovesse anticipare i tempi?

Si può ipotizzare che questo bisogno di tornare alla normalità ed il clima di euforia faccia davvero abbassare a tutti il livello di guardia e buon senso?

Che significa?
Niente mascherine, baci e abbracci per tutti, locali affollati, niente distanziamento sociale…

In questo caso sarebbe peregrino ipotizzare una seconda ondata proprio a ridosso di giugno-luglio-agosto?

Se fosse così chi, nel frattempo, ha venduto viaggi per l’estate potrebbe avere molti più problemi e ancora ondate di cancellazione da gestire.
⇒ Dunque ripeto: responsabilità e grossi rischi da assumersi comunque.

Obiettivo: intercettare i nuovi bisogni dei turisti di domani.

VIAGGIARE DOPO IL CORONAVIRUS: COSA PRETENDERANNO I TURISTI

SICUREZZA

E’ sicuramente al primo posto. Significa: “sicurezza di non essere contagiato”.
Chi vende viaggi dovrà abbattere non tanto obiezioni razionali con fatti e documenti ma aspetti irrazionali.
⇒ La paura -se c’è- sarà difficile da far sparire e, forse, un consulente di viaggio dovrebbe addirittura sconsigliare la partenza a chi è spaventato. Chi va in vacanza vuole essere sereno e tranquillo.
⇒ Da oggi bisognerà fornire la certezza della sicurezza.

FIDUCIA

Più che mai i turisti alla loro prima esperienza post Covid-19 ricercheranno estrema fiducia: fiducia in tutte le parti interessate al loro viaggio.
Chi ha una clientela consolidata e fidelizzata dovrebbe puntare tutte le sue forze per offrire pacchetti vacanze personalizzati per loro.
 E’ utile avere contatti con i clienti in questo momento per capire meglio che cosa provano, cosa pensano e quali sono le principali obiezioni ad una vacanza ad agosto 2020.
Le agenzie viaggi ed i tour operator che in passato hanno lavorato bene sul brand e sulla fidelizzazione hanno sicuramente una marcia in più ora per spuntarla.
⇒ Proprio per questo è assai rischioso in questo contesto vendere viaggi con ads e sponsorizzate dirette a chi non ci conosce affatto.

SALUBRITA’

Ora lo sappiamo bene: “la salute è la prima cosa”.
La paura di perderla fermerà questa estate 2020 milioni di italiani che probabilmente non andranno in vacanza o si concederanno qualcosa di diverso.
La salubrità e le precauzioni anti contagio saranno prescritte per legge.
⇒ Chi vende esperienze turistiche dovrà garantire completa e inappellabile salubrità su tutta la filiera.

SOLITUDINE

Chi prenoterà le vacanze estive probabilmente cercherà solitudine. Cercherà luoghi appartati, difficili da raggiungere, isolati e non di massa.
⇒ Pacchetti con questa caratteristica potrebbero essere vincenti.

LUOGHI REMOTI

E’ possibile che nella disperata ricerca (irrazionale) di tranquillità i turisti optino più che mai per posti remoti ma in Italia o poco lontano.
⇒ Possiamo parlare di piccole isole, spiagge, montagne, borghi…

SEMPLICITA’

E’ possibile che il turista sia disposto per questa volta a cambiare le sue abitudini e le sue scelte a vantaggio di salute e tranquillità.
⇒  Una vacanza “con poco”, semplice, senza troppi spostamenti (che vuol dire rischi) potrebbe essere una formula vincente da proporre e cucire su misura.

RELAX

Chi non ne ha bisogno dopo aver vissuto una apocalisse?
Ma come strutturare un pacchetto vacanze post Coronavirus?
Le spa ad ingressi scaglionati?
Qualunque situazione prima “snobbata”, oggi, potrebbe valere oro.
⇒ I consulenti di viaggio dovrebbero considerare di creare offerte con massicce dosi di relax per specifici target particolarmente provati dalla pandemia. Esistono tanti tipi di relax legati ad esperienze che potrebbero fare la differenza.

CONTATTO CON LA NATURA

Dopo le restrizioni domiciliari vorremmo stare tutti all’aria aperta il più possibile.
Avere il contatto con la natura in tutte le sue forme.
Ristabilire una connessione e sentirsi parte di un tutto (che stiamo sconvolgendo).
⇒ Trekking? Passeggiate sui monti? Cicloturismo? Camping? Camper? Pic nic…

RITORNARE AL MONDO

Legato al punto precedente viaggiare dopo il Coronavirus significherà avere la sfrenata voglia di “ritornare al mondo” (dopo essere “venuti al mondo”).
Significa prendere la vita a quattro mani e sfrenarsi, fare il pieno di energia e recuperare quanto abbiamo perso in questi mesi anomali.
⇒ Offrire esperienze intense, dalle tinte decise, magari che tolgono il fiato, fanno battere il cuore, uniche o “normalmente inusuali” potrebbero essere una buona carta da giocare.

DIVERTIMENTO

Vogliamo tutti divertirci perchè finire in un tunnel per mesi non è piacevole.
I viaggi che saranno premiati saranno quelli che riusciranno a coniugare il divertimento sano, salubre con la tranquillità e la salute.
Ci sono tanti tipi di divertimento e per tutti i tipi di persone.
⇒ L’agente di viaggio che conosce profondamente i propri clienti saprà escogitare formule inedite ma adatte e adeguate al momento.

ECCEDERE

E’ facile ipotizzare un “effetto contraccolpo” su vari fronti.
Così è possibile che si ecceda o si avrà voglia di eccedere, facendo cose che prima non si facevano o non si sentiva il bisogno di fare.
⇒ Potrebbe voler dire anche concedersi lussi nuovi o budget più consistenti. Insomma saremo tutti più disposti a fare qualche follia.

DIMENTICARE

Vinceranno le esperienze coinvolgenti e avvolgenti, quelle che riusciranno a far dimenticare l’esperienza traumatica in corso.
I nuovi turisti che dovranno viaggiare dopo il Coronavirus vorranno rilassarsi, divertirsi ma anche dimenticare o illudersi di farlo almeno per qualche giorno.
⇒ Staccare la spina sarà un desiderio diffuso. Come aiutarli?

DISPOSTI A CAMBIARE I PROPRI PARAMETRI PUR DI PARTIRE

In condizioni eccezionali tutti i parametri, i valori, le priorità cambiano.
Accadrà anche per i nuovi turisti che dovranno viaggiare dopo il Coronavirus.
Questi potrebbero avere estremo bisogno di una vacanza e, per questo, disposti a negoziare cose che in passato non avrebbero negoziato.
Potremmo parlare anche di “fluidità del target”, cioè un cambiamento repentino dei desideri e delle necessità.
L’adolescente che normalmente sarebbe partito con gli amici per fare baldoria ora potrebbe essere “indotto” a partire in un viaggio “sicuro” con la famiglia… Coloro che avrebbero preferito spiagge affollate potrebbero decidere per luoghi isolati in montagna ecc.
⇒ Anche in questo caso conoscere alla perfezione i propri clienti permette di offrire ad ognuno la vacanza più adatta per loro.

STARE INSIEME MA IN SICUREZZA

C’è voglia di socialità ma sarà molto difficile assicurarla senza rischiare.

viaggiare dopo il coronavirus: quali pacchetti viaggi vendere?

VIAGGIARE DOPO IL CORONAVIRUS: CONCLUSIONI

La sfida dei prossimi giorni per agenzie viaggi e imprese turistiche sarà approntare offerte in grado di fare leva su molti degli aspetti suggeriti e fare molta attenzione alla comunicazione che può far davvero la differenza.

Il mio consiglio è quello di riflettere a fondo su tutti gli aspetti sollevati fin qui (ma ce ne sarebbero molti altri). Inoltre sarebbe opportuno crearsi due o tre tipologie di pacchetti con diverse caratteristiche in modo da abbracciare l’intera fascia del proprio target.

Ipotizzando una agenzia viaggi con target “famiglie”, potremmo immaginare di realizzare  questi tre pacchetti: soluzione “casa al mare”, soluzione “on the road”, soluzione “natura montagna”.

Visto il clima di incertezza e l’alto rischio è preferibile decidere di offrire pacchetti turistici solo quando si è davvero sicuri di poter assicurare una vacanza soddisfacente e adeguata ai tempi e alle norme.

Se hai idee o altri spunti da suggerire sul tema “viaggiare dopo il Coronavirus” non esitare a contattarci.

 


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