Le previsioni dell’Ocse: la crisi durerà ancora molto ed i suoi pesanti effetti proseguiranno per molto tempo. Ipotesi di turismo e scenari futuri plausibili
L’economia del turismo è stata pesantemente colpita dalla pandemia di Coronavirus (COVID-19) e dalle misure che sono state introdotte per contenerne la diffusione. Da mesi ci si interroga sugli scenari futuri per il turismo per consentire alle imprese di fare le proprie scelte strategiche.
A seconda della durata della crisi, gli scenari individuati indicano che il potenziale shock dovuto al calo dell’economia turistica internazionale nel 2020 potrebbe oscillare tra il 60 e l’80%.
Oltre alle misure immediate a sostegno del settore del turismo, l’attenzione dei Paesi si sta spostando anche verso lo sviluppo di interventi per favorire la ripresa.
Tra questi:
- la cancellazione delle restrizioni ai viaggi
- il ripristino della fiducia dei viaggiatori
- il ripensamento del settore turistico per il futuro.
La pandemia di Coronavirus (COVID-19) ha innescato una crisi senza precedenti nell’economia del turismo, dovuta all’immediato e forte shock che ha investito il settore.
Le stime rivedute dell’OCSE sull’impatto del COVID-19 indicano un calo del 60% del turismo internazionale nel 2020. Questo potrebbe salire all’80% se la ripresa sarà rinviata a dicembre.
Non si discostano molto le previsioni pubblicate il 15 settembre 2020 contenute nell’ultimo report dell’Organizzazione internazionale per il turismo dell’Onu (UNWTO). Lo studio chiarisce come nei primi 6 mesi del 2020 il turismo globale abbia avuto una flessione almeno del 65%.
A causa del Covid-19, secondo UNWTO, il massiccio calo della domanda di viaggi internazionali
nel periodo gennaio-giugno 2020 si traduce in una perdita di 440 milioni di arrivi internazionali. Che in moneta sonante corrisponde a circa 460 miliardi di dollari di mancate entrate per il comparto turismo mondiale.
Si tratta di circa cinque volte la perdita nelle entrate del turismo internazionale registrata nel 2009 a causa della crisi economica e finanziaria globale.
TURISMO SCENARI FUTURI POST COVID: QUANDO L’INIZIO DELLA RIPRESA?
Il turismo internazionale, all’interno di specifiche regioni geografiche (ad esempio nell’Unione Europea), dovrebbe registrare per primo una ripresa economica.
Il turismo interno, che rappresenta circa il 75% dell’economia turistica dei Paesi OCSE, dovrebbe riprendersi più rapidamente.
Questo costituisce la principale opportunità per guidare la ripresa, in particolare in Paesi, regioni e città dove il settore rappresenta una parte significativa del mercato del lavoro e delle imprese.
L’impatto della crisi si fa sentire in tutto l’ecosistema turistico e la riapertura delle destinazioni richiederà un approccio congiunto.
Le imprese e i lavoratori stanno beneficiando di pacchetti di misure di sostegno per il turismo a livello economico.
Molti Governi stanno anche introducendo misure specifiche per il turismo.
Guardando avanti, le misure messe in atto oggi daranno forma al turismo di domani.
Secondo l’Ocse i Governi dovrebbero già adesso considerare le implicazioni a lungo termine della crisi e gestirla al meglio.
Dovrebbero puntare su evoluzioni digitali, sostenendo la transizione verso basse emissioni di carbonio. Sarebbe utile anche promuovere la trasformazione strutturale necessaria per costruire un’economia del turismo più forte, sostenibile e resiliente.
La crisi è un’opportunità per ripensare il turismo per il futuro.
Molti Paesi stanno ora entrando in una nuova fase di lotta contro il virus, gestendo al contempo la riapertura dell’economia del turismo.
Si tratta di un compito complesso e impegnativo, così come quello di quantificare l’impatto sull’economia del turismo.
Dopo cinque mesi di crisi la situazione continua ad evolversi e le prospettive rimangono incerte.
Si stima che la ripresa inizierà più tardi e sarà più lenta del previsto.
Le restrizioni sui viaggi e le misure di contenimento resteranno probabilmente in vigore più a lungo. Si prevede che verranno rimosse gradualmente, con la possibilità di un’inversione di tendenza in caso di nuove ondate.
With the #COVID19 pandemic continuing to threaten jobs, businesses + the health & well-being of millions amid exceptional uncertainty, building #confidence will be crucial to ensure that economies recover & adapt.
— OECD ➡️ Better policies for better lives (@OECD) September 16, 2020
🆕 OECD Interim #EconomicOutlook ➡️ https://t.co/oyZlPq4LYn pic.twitter.com/6mviw7xyfN
3 possibili scenari per la ripresa
TURISMO SCENARI FUTURI: FARE I CONTI CON LA NUOVA NORMALITA’
Anche quando le catene di fornitura del turismo ricominceranno a funzionare i nuovi protocolli sanitari faranno sì che le imprese operino con una capacità limitata.
Anche la ripresa della domanda richiederà un certo tempo date le conseguenze interconnesse della crisi economica e sanitaria e la progressiva eliminazione delle restrizioni sui viaggi.
Mentre la fiducia dei consumatori e il comportamento dei viaggiatori subiranno un impatto più profondo con il protrarsi della pandemia. Ciò avrà implicazioni a catena per molte economie nazionali.
2020: CALO STIMATO TRA IL 60-80%
Gli scenari rivisti indicano che lo shock che ne deriva potrebbe equivalere a un calo del 60-80% dell’economia turistica internazionale nel 2020 a seconda della durata della crisi e della velocità di ripresa dei viaggi e del turismo.
Mantenendo come riferimento che i flussi turistici sono rimasti fortemente limitati fino a giugno, queste stime si basano sulla revisione di due precedenti scenari di arrivi turistici internazionali per l’area OCSE.
E’ stato integrato, poi, da un terzo scenario che vedrebbe un’eventuale significativo inizio di ripresa sostanzialmente rinviata al 2021.
Sui dati pubblicati a giugno 2020 si basano le ipotesi di scenario formulate dunque prima della seconda ondata di Coronavirus (anche se ampiamente annunciata).
Riassumendo:
- A- Scenario 1 (rivisto): Gli arrivi turistici internazionali cominciano a riprendersi a luglio, e si rafforzano progressivamente nella seconda metà dell’anno, ma ad un ritmo più lento del previsto (-60%).
- B- Scenario 2 (rivisto): Gli arrivi turistici internazionali cominciano a recuperare a settembre, per poi rafforzarsi progressivamente nell’ultimo trimestre dell’anno, ma ad un ritmo più lento del previsto (-75%).
- C- Scenario 3 (nuovo): Gli arrivi di turisti internazionali iniziano a riprendersi a dicembre, sulla base di una limitata ripresa del turismo internazionale prima della fine dell’anno (-80%).

“ALL IN” SUL TURISMO INTERNO
Sul breve termine l’aspettativa è che sia il turismo interno ad offrire la principale opportunità per avviare la ripresa e sostenere il settore turistico.
L’economia del turismo interno è significativa e rappresenta circa il 75% dell’economia turistica totale dei Paesi OCSE
Anche i flussi turistici interni sono stati fortemente influenzati dalle restrizioni alla circolazione delle persone.
Ci si aspetta una ripresa più rapida una volta che le misure di contenimento saranno revocate. Tuttavia è improbabile che il turismo interno possa compensare il calo dei flussi turistici internazionali, in particolare nelle destinazioni fortemente dipendenti dai mercati internazionali.
Lo si è capito molto bene in certe località italiane che vivono prevalentemente di turismo straniero (per esempio Venezia).
TURISMO SCENARI FUTURI: LO SPETTRO DELLA CRISI GLOBALE E LA PAURA DEL DEFAULT
Al di là dell’economia del turismo la pandemia ha innescato una crisi economica globale e molte economie stanno entrando in recessione.
Questo aspetto sarà cruciale soprattutto nel momento in cui si tornerà a viaggiare. E’ possibile, infatti, che la geografia economica e sociale del mondo sarà profondamente diversa da quella fino al 2019.
La recessione provocherà ripercussioni anche sulla filiera del turismo e dei servizi connessi.
Molte mete gettonate fino a pochi mesi fa potrebbero non essere in grado di offrire supporto ai viaggiatori internazionali.
Si potrebbero aprire scenari futuri per il turismo in cui le agenzie viaggi ed i tour operator siano costretti a pianificare nuove destinazioni turistiche nel breve termine.
Le prime stime macroeconomiche dell’OCSE indicavano che per ogni mese in cui sono in vigore misure di contenimento rigorose ci sarebbe stata una perdita di produzione equivalente a 2 punti percentuali di crescita annuale del PIL.
Se la chiusura continuasse per tre mesi, senza fattori di compensazione, la crescita annuale del PIL sarebbe inferiore di 4-6 punti percentuali rispetto a quella che avrebbe potuto essere altrimenti. Questo scenario, con le prospettive che si fanno più fosche, avrà a sua volta conseguenze sulla ripresa del turismo.
Il turismo genera valuta estera, guida lo sviluppo regionale, sostiene direttamente numerose tipologie di occupazioni e imprese ed è centrale per molte comunità locali. Il settore contribuisce direttamente, in media, al 4,4% del PIL e al 21,5% delle esportazioni di servizi nei Paesi OCSE .
TURISMO SCENARI FUTURI: L’AVIAZIONE “ATTERRATA”
Con l’aviazione civile internazionale virtualmente ferma da marzo , la chiusura dei siti e delle attrazioni turistiche, la cancellazione o il rinvio dei principali festival ed eventi, e le restrizioni sugli incontri pubblici (al coperto e all’aperto) in molti Paesi, l’impatto del COVID-19 sul turismo globale è stato travolgente e istantaneo.
La realtà è che il turismo globale sarà duramente colpito per tutto il 2020 e oltre anche se nei prossimi mesi la diffusione del virus sarà sotto controllo.
Un documento di politica settoriale dell’ILO ha identificato il turismo come uno dei settori più vulnerabili e che con ogni probabilità subirà un drastico calo di posti di lavoro a causa della crisi COVID-1912 .
Anche le previsioni a livello nazionale riflettono l’entità dell’impatto previsto sul turismo nel 2020 nonché le difficoltà nel fare previsioni in una situazione incerta e in rapida evoluzione. Paesi come Cile, Finlandia e Regno Unito hanno sviluppato approcci a partire da scenari basati su ipotesi e semplificazioni che indicano diversi possibili risultati.
TURISMO SCENARI FUTURI: CONCLUSIONI
Concludendo l’unica certezza che se ne deduce è che prima inizierà la ripartenza e prima potrebbe finire la crisi.
Dunque, meglio prepararsi al peggio (crisi fino al 2024) e sperare per il meglio (estate 2021 molto più simile a quelle passate che all’ultima del 2020 con tante restrizioni…).
Nel frattempo è vietato fermarsi.
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