Coronavirus e marketing viaggi: cosa fare ora?

Dopo lo shock dei primi momenti è arrivato il “carico” del 9 marzo 2020 con l’estensione a tutta l’Italia della zona rossa. Le imprese turistiche per mesi hanno cercato di capire cosa fare. Dopo le fasi acute della crisi si apre la fase successiva che sarà determinante per la ripartenza.

Coronavirus e marketing viaggi: dopo le fasi acute della crisi si apre la lunga fase del post dove si gettano le basi per creare il nuovo futuro.

Dal 10 marzo 2020 è entrato in vigore il divieto di circolazione per tutti gli italiani, obbligati a stare in casa per evitare il contagio da Covid-19.

E’ un provvedimento senza precedenti che ricorda molto il coprifuoco in tempo di guerra e, forse, il parallelo è persino troppo generoso. Nel nostro lessico è entrato di prepotenza l’ennesimo termine anglofono: “lockdown”.

Oggi il nostro nemico è invisibile e potenzialmente in ogni persona che incontriamo.

Nessuna impresa può avere tempi morti, figuriamoci uno stop che sia imposto dal mercato o dalle leggi (speciali e straordinarie).

La situazione è stata e continua ad essere davvero seria. 

Stiamo vivendo un pezzo di storia che ricorderemo per sempre. 

Tuttavia chi meglio ha saputo gestire l’“ora buia” ed ha saputo come comportarsi in tempo di crisi saprà meglio reagire nella fase successiva della preparazione al rilancio.

Ora, per chi lavora nel settore dei viaggi sorgono problemi pratici su cosa fare concretamente, mentre la gente è costretta a non poter viaggiare. 

Come possono organizzarsi agenzie viaggi e tour operator?

La diffusione del Coronavirus è già diventata una vera tragedia umana e, per questo, anche un fenomeno sociale nel senso che sta influenzando pesantemente l’agire delle persone a livello globale.
Sta succedendo ora e non sappiamo per quanto tempo si avranno questi effetti.

Tutto questo porta ad una conclusione: 

è necessario adattare le strategie di marketing al momento specifico per il breve e medio periodo.

Va bene, ma, in concreto, come si traduce tutto questo?

Ecco alcuni consigli e spunti per trovare le migliori ispirazioni che possano adattarsi ad ogni impresa legata al marketing dei viaggi.

(Guarda qui l’infografica)

Se, invece, sei interessato a sapere come preparare la tua agenzia o tour operator per la  fase 2 del Coronavirus in Italia leggi qui 

Il clima di paura e apprensione domina su tutti gli altri.

coronavirus e marketing viaggi

CORONAVIRUS E MARKETING VIAGGI: COSA FARE DURANTE E DOPO L’EMERGENZA?

Coronavirus e marketing viaggi: cosa fare in concreto per gestire e superare la crisi

 

1. Pubblicità? Meglio di no ma…

Nei momenti acuti di una emergenza spingere la vendita dei viaggi con campagne a pagamento potrebbe essere controproducente. La gente non è serena e predisposta per pensare alle vacanze.
Il nostro consiglio è stato di non spendere per campagne legate alla vendita di viaggi in un momento in cui è vietato viaggiare. 
In alcuni casi (e questo del Covid-19 è sicuramente eccezionale) conviene più fermarsi che rischiare di perdere molto di più. Questo non significa arrendersi.


Tutt’altro. 

Bisogna continuare a viaggiare e a lavorare ma farlo adattando l’attuale modello di business alle situazioni contingenti ed eccezionali (come detto molto pesanti).


Una soluzione alternativa può essere testare una campagna per pochi giorni, volta a vendere viaggi, magari con partenze previste in un futuro lontano ma più certo. Puoi farlo approfittando dei vantaggi che alcuni tour operator hanno già varato e che possono sortire un buon effetto come la polizza assicurativa gratuita, la possibilità di modificare gratuitamente i parametri del viaggio ecc.

 
Ricorda in ogni caso che dovrai adattare al meglio i tuoi messaggi pubblicitari con un copywriting adeguato (solo per darti uno spunto al volo, una cosa tipo: “In questo periodo siamo tutti stressati.

Anche stare a casa è diventata una fatica. Perchè non pensare alla prossima vacanza? Ora viaggi con la mente, poi partirai davvero. Mete sicure a tempo debito. Prenota ora, assicurazione gratuita, zero penali”). Valuta, dunque, di offrire sempre agevolazioni e vantaggi “importanti”.
I dati ti diranno se valga la pena spendere ora oppure no.

2. Approfittare per aggiornarsi e risolvere cose rimandate più volte. 

Abbasso i tempi morti. E’ il momento per aggiornarsi e dedicarsi a qualche specializzazione che ci possa tornare utile nel prossimo futuro. Considerando che il futuro non è più quello che immaginavamo tre mesi fa, è utile crearsi un bagaglio culturale per affrontarlo. 

Potresti leggere il nostro primo volume gratis sulle strategie di marketing per vendere viaggi e trovare spunti e ispirazioni. Potresti pensare, inoltre, a corsi di formazione e webinar o dedicarti alla lettura di altri libri dedicati al settore.
Un’altra cosa che potresti fare è risolvere cose che tralasci da tempo per mancanza di… tempo. C’è un problema che hai rimandato? Un obiettivo che hai rimandato più volte?
Qualcosa che puoi fare ora per migliorare?

3. Studiare.

E’ strettamente legato al punto di sopra ma, se lo ritieni, potresti approfittarne per acquisire nuove competenze e conoscenze nei campi che più ritieni utili per il tuo business.

Saper gestire meglio i social?
Riuscire ad impostare campagne su Facebook che portino risultati ottimali?
Acquisire competenze nel copywriting?
Dedicarti allo Storytelling di viaggio?
Saper fare grafiche accattivanti?
Avere dimestichezza nella creazione di video per fare marketing?
E che ne dici di acquisire competenze Seo per scrivere articoli che possano essere facilmente trovati sui motori di ricerca? Non c’è che l’imbarazzo della scelta.

4. Monitorare .

E’ il momento giusto per monitorare i tuoi dati legati al web marketing di tutte le tue piattaforme.
Controlla Google Analytics per il tuo sito e valuta nel tempo come cambiano i dati prima e dopo il coronavirus.
Quali dati sono cambiati e perchè?
Monitora anche i social e cerca di capire se le interazioni sono cambiate e perchè. Valuta quali sono i post che hanno avuto più successo e cerca di comprenderne la ragione.
In base a quello che scoprirai potrai avere basi per costruire nuove strategie per il prossimo futuro.

5. Avere un quadro preciso del proprio business.

Legato al punto precedente, è il momento di fare un bilancio della propria attività ad oggi per avere dati più precisi e reali dei tuoi affari in modo da avere il quadro ben chiaro.
Situazione entrate e uscite, viaggi venduti e operativi, viaggi venduti ma da annullare e rimborsare, che richieste arrivano in questo momento?
E, poi, come organizzare al meglio i dipendenti: visti anche i decreti del Governo puoi sfruttare lo smartworking?

 Far in modo che i tuoi dipendenti possano lavorare da casa può essere una scelta molto apprezzata anche dai tuoi clienti. Puoi fare altre scelte opportune e adatte a questo specifico momento di crisi?

6. Capire quali viaggi tagliare nel medio periodo. 

Coronavirus e marketing viaggi: come detto il mondo è cambiato ed il futuro non è quello di una volta.  Sta a te ora capire quali conseguenze potrà registrare la tua impresa relativamente ai tuoi pacchetti viaggi e offerte. 

Ci sono sicuramente mete che non è opportuno vendere oggi? 
Quali sono? 

Tu, in quanto agente di viaggio, guida turistica o tour operator, sei esperto e conosci il tuo mestiere molto bene, allora valuta lo scenario globale delle destinazioni che vendi e selezionale per grado di facilità di vendita contrassegnandole con etichette: “scarsa”, “media”, “probabile”. 
Scarta per ora le destinazioni che hai contraddistinto con la dicitura “scarsa” e “media” e punta tutto su quelle rimanenti. Per capirci -fossi in te- non organizzerei viaggi in Cina prima della fine del 2021 e, potendo, eviterei del tutto questa destinazione in futuro.
Discorso simile per tutta l’Asia.

Le crociere?

Questione delicata, meglio attendere e capire come si muovono le grandi compagnie…
Ricorda quando dovrai prendere decisioni: una cosa sono i fatti veri e accertati e, un’altra, la percezione dell’opinione pubblica.
Valuta bene entrambi ma sappi che per te vale molto più la seconda. Ragiona per ora in termini di almeno sei mesi (medio termine) e tieni conto che, se una meta per ora non è sicura, non lo sarà anche per molto tempo dopo la fine della emergenza.

7. Trovare nuove possibilità di business nel medio periodo.

La domanda delle domande è: quali saranno i prodotti che si venderanno di più nel breve e medio periodo (da oggi a fine 2020?). 
Ora, sempre facendo appello alla tua professionalità, potresti trovare nuove mete che magari non hai mai venduto ma valuti come “più facili” da vendere in questo particolare periodo e creare pacchetti turistici adeguati.  So che crearli non è facile nè veloce ma investire tempo ora può tornarti utile poi.

Domandati cosa potresti vendere meglio: destinazione estere?

Destinazione Italia?
Viaggi per single?
Puntare a smaltire lo stress di questo periodo con viaggi benessere e spa?
Valuta bene secondo le tue possibilità e muoviti di conseguenza.
La risposta ti fornirà importanti informazioni per adeguare il tuo modello di business e di offerta.
Ti consentirà di creare nuovi pacchetti turistici “d’emergenza” per cercare di soddisfare comunque una richiesta che sarà sicuramente cambiata a causa del coronavirus.

8. Trovare nuovo target

Dovendo cambiare la tua offerta ed i tuoi pacchetti dovrai cambiare probabilmente anche il tuo target.
Fai attenzione perchè è importante e su questo dovrai lavorarci molto.
Dopo che avrai creato le nuove offerte per il breve e medio periodo domandati quali sono le persone più adatte a comprare i tuoi viaggi.
Che età e sesso hanno, che vita fanno, che interessi coltivano?
Hanno qualità particolari?
Individuarli con esattezza ti permetterà di parlare loro con più efficacia e solleticarli con i messaggi più adeguati a loro.

 

9. Pianificare nuove campagne pubblicitarie. 

Come ti ho annunciato nell’introduzione e nel punto 1 se c’è una cosa che non devi fare è fermarti.
Come sai se riesci a fare la cosa giusta nel momento giusto è molto meglio. Dunque, dopo aver fatto tutto quanto consigliato sopra, avrai ristrutturato e adeguato il tuo modello di business alla crisi e pianificato nuove strategie di offerta.

A questo punto ti sei creato le basi per ripartire.
Questo non significa, però, che sia giunto il momento giusto per farlo.
Questo devi capirlo tu e valutare come l’opinione pubblica sta vivendo il momento attuale; se è ancora spaventata oppure ha voglia di uscire perchè “il pericolo è scampato del tutto”. A seconda di quello che giudicherai più opportuno ti consiglio di seguire i consigli del punto 1 relativamente a test limitati nel tempo con nuove campagne social per mettere alla prova i tuoi nuovi pacchetti.

 Dai risultati di queste ads potrai avere conferme sulle tue previsioni e capire se sia o meno arrivato il momento di ripartire perchè la gente è psicologicamente pronta.

10. Content marketing per ricordare che tu ci sei. 

Mentre fai tutto quello che ti consiglio sopra è fondamentale non recidere il filo della comunicazione sulle tue piattaforme.
Coronavirus e Marketing viaggi: anche in questo caso il content marketing è la risposta giusta e adeguata anche nelle emergenze, qui trovi   
esempi di content marketing di agenzie di viaggio.
Intanto dovresti rivedere il tuo piano editoriale e modificarlo per intervenuta emergenza.  Il nuovo  piano di marketing per agenzia di viaggi deve prevedere  la cancellazione post inadeguati, inopportuni, semplicemente fuori luogo o inefficaci ora.

Devi, però, continuare a postare e scrivere articoli per il tuo blog ma cosa scrivere e come comportarsi? 

Potresti intanto scegliere da qui spunti e modelli che siano compatibili al momento e poi valutare bene di cosa hanno bisogno i tuoi amici di Facebook e di Instagram.
Cosa sarebbe utile che sappiano da te?
Fornire informazioni di servizio?
Potrebbe contribuire a dare la percezione dell’evoluzione della crisi. Puntare sullo svago?

Una funzione antistress per chi non ne può più di cattive notizie può essere una via praticabile. Una risata potrebbe aiutare ma attenzione a non urtare la sensibilità perchè potrebbe risultare, poi, controproducente.
Che ne dici di produrre contenuti per “facilitare la vita” in questo particolare momento? 

I video possono essere una possibilità se scelti con criterio e cura.

Si possono fornire consigli utili per passare il tempo a casa (consigli di lettura magari legata ai viaggi, anche riportare informazioni interessanti recenti e non inflazionate che arrivano dal mondo…).  Elabora nuove strategie di marketing per la tua agenzia di viaggi adeguate alla crisi con la priorità di mantenere vivo il rapporto con la tua audience.

CORONAVIRUS E MARKETING VIAGGI: CONTINUARE AD OFFRIRE VALORE

Domandati in definitiva in che modo puoi valorizzare le tue competenze, le tue conoscenze, i tuoi servizi e i tuoi prodotti.

 Raccontare quello che stai facendo proprio ora potrebbe essere utile a creare una immagine responsabile per la tua impresa.

Visto lo scenario di crisi eccezionale, anche il content marketing ammette eccezioni. Potresti fornire contenuti anche “off topic”, cioè persino non pertinenti alla tua attività ma per buone ragioni: fornire valore aggiunto ai tuoi utenti. 

Anche pubblicare in tempo reale una notizia molto rilevante relativa al coronavirus potrebbe essere un valore aggiunto.

C’è qualcosa che puoi fare per le categorie più deboli?

Ricorda che -specialmente in questo momento- potrebbero essere molto apprezzati valori come il senso civico (adeguarsi alle disposizioni governative), l’altruismo, l’impegno sociale, la cura della salute pubblica, l’interesse collettivo, la responsabilità.

Solo una volta finita la fase critica dell’emergenza diventerà centrale la domanda: come aumentare le vendite in agenzia di viaggi. 

Insomma è chiaro che ai tempi del coronavirus il marketing viaggi deve adeguarsi in fretta.

Adeguarsi alla crisi e, poi, avendo a disposizioni dati e informazioni poter capire come riorganizzare il web marketing per agenzie di viaggio.

IMpatto del coronavirus sul turismo italiano. Come devono reagire le imprese turistiche?

CORONAVIRUS E MARKETING VIAGGI: «E’ CAMBIATO TUTTO: ADEGUATI IN FRETTA»

Una ipotesi di scenario Coronavirus e marketing viaggi la offre Steve Blank in questo pezzo intitolato How Your Startup Can Survive a Worldwide Pandemic .

Si parte subito con il sottotitolo: 

«è il momento di capire quali sono le cose essenziali per la tua azienda e di lasciare indietro tutto il resto».

In pratica metti al minimo le spese, taglia, sforbicia per poter sopravvivere più a lungo.

Si parte da un presupposto crudo ma estremamente chiaro : quello che avevamo non esiste più e dobbiamo prepararci per una nuova normalità.

«Il business che avevi fino allo scorso febbraio non esiste più. In effetti, non è mai successo che l’economia si fermasse in gran parte. Milioni di posti di lavoro potrebbero andare persi nei prossimi mesi man mano che intere industrie si accartocceranno sotto il peso della stretta finanziaria».

Resisterà più a lungo chi avrà scorte, e liquidità, chi si sarà indebitato di meno e ha le spalle più larghe.

Tutti gli altri non ce la faranno.

«Se gestisci una startup o una piccola impresa, la tua prima priorità (dopo la tua famiglia) è proteggere i tuoi dipendenti e clienti. 

Ma poi la domanda è:
– Che cosa accadrà alla mia attività?
– Quanto mi costa la mia azienda ferma, quanto può resistere?
– Verso che mondo andiamo e come posso cambiare il mio modello di business?
– Si tratta di un problema di tre mesi, un anno o tre anni?
– Cosa faranno i miei investitori?»

E conclude “il padre della imprenditoria moderna”:

«Questo è uno stop consapevole e obbligato della nostra economia, che scambia posti di lavoro per salvare centinaia di migliaia di vite. Probabilmente causerà una recessione. Il Covid-19 cambierà il modo in cui acquistiamo, viaggiamo e lavoriamo per almeno un anno e probabilmente di più. Per questo è illogico e pericoloso avere lo stesso modello di business di 30 giorni fa. Molto meglio attivare piani di salvataggio per una recessione di tre mesi, un anno e tre anni.  (…)

Agisci ora, ma agisci con estrema sensibilità tenendo ben presente la gravità del momento ed i suoi risvolti  sulle persone».

Leave a Reply